venerdì 26 luglio 2013

Two me in me

Stanotte mi sono svegliata all'improvviso, come se qualcuno mi avesse parlato nell'orecchio.
Appena ho aperto gli occhi mi sono chiesta come avessi potuto dormire, dato che non avevo assolutamente sonno. Ho aspettato un attimo per capire che ore fossero, non c'erano rumori da colazione, nè il rapido passeggiare mattutino di mia mamma, nè il raspare dei cani sulle porte; ho guardato l'ora ed erano le quattro meno un quarto. Avevo dormito meno di quattro ore e non avevo per nulla sonno.
Non avevo idea di cosa ci fosse che non andava. Non avevo caldo, nè sete, stavo benissimo, ma continuavo a rigirarmi aspettando di prendere sonno.
Alle quattro e venti mi sono arresa e ho cominciato a fare addominali, con la speranza di stancarmi abbastanza. Nulla.
Ho provato a leggere, a contare le pecore, a sentire la musica. Nulla.
Ad un certo punto, non so come, mi è venuta voglia di pesarmi. Ho tirato fuori la bilancia nuova dal suo nascondiglio sotto il letto e mi sono pesata. 57,3. Manca poco, davvero poco.
E poi ho capito; appena sono scesa dalla bilancia e l'ho messa via ho avuto un mancamento, mi girava da morire la testa, e il mio stomaco ha gorgogliato a più non posso.
Mi ero svegliata per la fame, e ci ho messo più di un'ora ad accorgermi che era quello il problema. Ormai le fitte allo stomaco sono così persistenti che non mi accorgo della loro presenza, ma quello che mi è successo stanotte mi ha spaventato.
Perchè tutto quello che faccio non mi sembra mai abbastanza?
Voglio sempre di più, più di quello che posso dare, sono sempre pronta a spingermi oltre il limite solo per dimostrarmi che ce la posso fare. Qualunque obiettivo mi pongo, dopo poco tempo non mi sembra più un obiettivo degno, e voglio dare di più, sempre più delle mie possibilità.
Sono spaventata da tutto questo, però da un lato sono quasi compiaciuta con me stessa. E' come se dentro di me ci fossero due persone, una è la me di sempre, quella che si diverte con gli amici, quella che studia, quella che è tranquilla e serena per la quasi totalità del tempo, l'altra è quella che mi sprona, mi spinge, mi sussurra quando sono un pò giù, e mi dice che non è abbastanza. Ed è quella che ultimamente sta soffocando il mio naturale modo di essere. Per questo non riesco ad essere completamente spaventata, perchè quel risultato (57,3... una meta finora mai raggiunta) è così nitido nella mia mente che spazza tutto il resto.
Sono contenta. E spaventata.

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